Studio RAVEL : lo stent medicato al Sirolimus previene la progressione della neointima e la ristenosi nei pazienti con angina pectoris


La principale limitazione della rivascolarizzazione coronarica percutanea è l’alta incidenza di ristenosi.
Il Sirolimus ( Rapamicina , Rapamune ) inibisce la proliferazione dei linfociti e delle cellule della muscolatura liscia.
I Ricercatori dello studio RAVEL ( Randomized Study with the Sirolimus-eluting Velocity Baloon-Expandable Stent ) hanno confrontato uno stent medicato con Sirolimus con uno stent non medicato nei pazienti con angina pectoris.
Lo studio ha interessato 238 pazienti.
L’end-point primario era rappresentato dalla perdita luminale tardiva dopo impianto di stent ( cioè la differenza tra il diametro luminale minimo appena dopo la procedura ed il diametro a 6 mesi ).
L’end-point secondario , invece , comprendeva la percentuale di ristenosi ( uguale o superiore al 50%).
Sono stati anche presi in considerazione gli end-point di morte, infarto miocardico e rivascolarizzazione percutanea o chirurgica ad 1 , 6 e 12 mesi.
A 6 mesi il grado di proliferazione della neointima , rappresentato dalla perdita luminale media tardiva , è risultato significativamente minore per il gruppo con stent al Sirolimus ( - 0,01 +/- 0,33 mm ) rispetto al gruppo con lo stent non medicato ( 0.80 +/- 0,53 mm , p < 0.001 ).
Nessuno dei pazienti trattati con lo stent al Sirolimus rispetto al 26,6% di quelli sottoposti ad impianto di stent non medicato ha presentato ristenosi del 50% o superiore del diametro luminale ( p < 0,001 ).
Non sono stati osservati episodi di trombosi da stent.
Ad 1 anno l’incidenza totale di eventi cardiaci maggiori è stata del 5,8% nel gruppo con stent al Sirolimus e nel 28,8% nel gruppo con stent non medicato ( p < 0.001 ).
Sulla base dei dati dello studio RAVEL , lo stent medicato al Sirolimus ha dimostrato di prevenire la proliferazione della neointima e la ristenosi.

Morice MC et al , N Engl J Med 2002 ; 346 : 1773-1780

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